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Approfondimenti - Caserma di Bobbio Pellice

L'ex caserma "Monte Granero", che ospitò dapprima il 3° Reggimento Alpini e poi la Polizia di Frontiera ed in seguito la milizia repubblichina (i militi per le loro divise nere erano conosciuti come "moru") fu attaccata dai partigiani; successivamente venne abbandonata e nel 2002 fu recuperata e trasformata in un centro vacanze.

Il primo attacco alla Caserma (1° dicembre 1943) non ebbe successo per inesperienza e mancanza di coordinamento, il secondo (1-2-3 febbraio 1944) con la pericolosa tecnica definita "s-ciancun" (ovvero il lancio di bombe da mortaio con una semplice corda usata a mò di fionda) e con il recupero di un prezioso mortaio da 81 nel combattimento di Rio Cros divenne realtà l'espugnazione della "roccaforte dei moru" con l'acquisizione di armi e di ostaggi.

Stabilite le condizioni di resa dei nemici e scortati i prigionieri verso i propri covi, i ribelli e la popolazione della Valle dovettero subire delle gravi azioni di rappresaglia nazifascista che si concretizzarono in incendi dall'Inverso di Torre al Villar, in inutili ma crudeli uccisioni di montanari, in cattura di ostaggi, in volontà di vendetta e di scambio di prigionieri. Bisognava in qualche modo fermare il dilagare del nemico e la soluzione, sofferta, fu l'accettazione dello scambio di prigionieri e la restituzione delle armi, ovviamente sabotate perché non potessero più servire al nemico.