L'11 gennaio i tedeschi arrivarono per un rastrellamento in valle con una lunga autocolonna forte di mezzi corazzati ed artiglieria e due aerei che perlustravano la zona. Tre furono i punti presi di mira in valle: la Sarsenà a Bobbio, il Bessè a Villar e il Castelluzzo a Torre. La zona in cui si concentrarono le ire nemiche fu quella di Torre Pellice dove agiva il Gruppo del Ventuno. Precedute da un intenso fuoco di artiglieria, due colonne di alpenjager salirono con movimento convergente da i Coppieri e da Chabriols verso il Castelluzzo. Nel triangolo così delimitato, varie case furono saccheggiate ed incendiate. Fra le altre bruciò la Cucurda di Poluccio Poet. Varie furono le ragioni che spinsero i Tedeschi ad agire così, notizie di informatori i quali asserirono essere il centro dei ribelli. La fantasia del nemico deve essere stata anche colpita da quella magnifica protuberanza rocciosa che è il Castelluzzo, adatta sia per l'osservazione che per la difesa. Ai suoi piedi si estende una vasta pietraia che poteva offrire sicuro ausilio ai ribelli. I tedeschi procedettero su di essa dopo averla sistematicamente innaffiata di bombe a mano.