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Ebrei a Rorà

Ci sono pagine di Storia che si vorrebbero dimenticare ed altre che, per il loro alto valore civico, dovrebbero essere esaltate o anche solo conosciute. È il caso della silenziosa ed attenta ospitalità dei Rorenghi nei confronti di famiglie ebree che hanno trovato in questo piccolo paese un rifugio contro le leggi razziali nazifasciste ed il rischio della deportazione ma anche amici disinteressanti e leali.

Dopo i grandi bombardamenti del 1942 numerose famiglie ebraiche sfollarono da Torino, ma, poiché la scuola ebraica era ancora aperta, parecchi studenti dalla Valle ogni mattina scendevano a Torino per non perdere le lezioni e dare gli esami. È nel novembre 1943 che venne "scoperto" il più sicuro rifugio di Rorà, di cui ci rimangono svariate testimonianze. Arrivarono e partirono da Rorà anche tanti giovani ebrei che entrarono nella Resistenza.... Nella trattoria della signora Linda Tourn era possibile ascoltare Radio Londra o incontrare Silvio Rivoir, il coraggioso impiegato comunale di Torre Pellice, che fornì documenti falsi a tutti i perseguitati razziali.

Sette famiglie di origine ebrea, circa 20 persone, sono vissute a Rorà tra il 1943 ed il 1945: i Terracini, i Levi, gli Amar, i Bachi, i Sacerdote, i De Benedetti.... tutti collaborarono con i partigiani dislocati sulle montagne vicine offrendo un loro contributo alla guerra di Resistenza.

La campagna antirazziale divenne tangibile anche in Val Pellice: per le strade di Torre e Luserna apparvero manifesti che offrivano taglie sulle teste degli ebrei, ma a Rorà la solidarietà non ebbe cedimenti i Rorenghi seppero aiutare e tacere....

...Diciotto mesi furono lunghi e faticosi ma finalmente il 25 aprile 1945 le campane di Rorà suonarono a distesa, lungamente, come impazzite di gioia echeggiando per tutta la Valle... Nella Locanda del Frioland suonava la fisarmonica....