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Gruppi di Villar

Fin dall'inizio (settembre 1943), Villar risentì della mancanza di un elemento dalla personalità forte e dalle idee precise, che potesse trascinare gli altri a superare i particolarismi e i contrasti locali. I vari gruppetti sorti verso la metà di settembre 1943 rimasero perciò divisi, gelosi della loro autonomia.

I vari gruppi di Villar Pellice presentavano alcune caratteristiche comuni. Erano composti in grandissima maggioranza da contadini e da qualche operaio locali. Disponevano di poche armi rispetto agli altri gruppi della valle, perché avevano organizzato le azioni di recupero troppo tardi, quando già i magazzini e le caserme di Bobbio e Torre erano stati svuotati o erano sotto il controllo dei militi fascisti. Fino a tutto novembre vivevano fissi in banda esclusivamente i renitenti alla leva; venivano raggiunti dagli altri solo in caso di pericolo o per compiere un'azione. Le località citate, pertanto, non costituivano vere e proprie sedi di gruppi, ma soprattutto punti di ritrovo e di rifugio.

Budeina

Fu il gruppo più importante, che contava all'inizio 10 - 15 uomini, tutti del luogo. Costoro avevano una seconda base nella vicina Comba, località sicurissima, ed erano comandati da Enrico Barolin. Di questo gruppo fece parte, dall'inizio di ottobre fino a metà novembre, anche il cap. Prearo, dopo che gli ufficiali e i soldati che l'avevano seguito in montagna avevano abbandonato la lotta.

Bessè

Gruppo costituito da una decina di uomini del posto, guidati da Stefano e Giovanni Barolin.

Iraij (Araj)

Vi si riunì un piccolo nucleo di uomini di Villar, guidati all'inizio da due esponenti della borghesia valdese, i cugini Silvio ed Alberto Baridon. Entrambi verso la metà di novembre si trasferirono presso il gruppo degli Ivert, in seguito a contrasti con gli elementi locali.

Ciarmis

Gruppo composto da una quindicina di uomini, tutti contadini del luogo, tranne due ex soldati della GAF; comandante Enrico Bouissa, un contadino di mezza età detto "lu Maire".

Soura

Vi si stabilì un gruppo non grande, formato interamente da uomini di Villar più due ex marinai rifugiatisi in val Pellice. Era capeggiato da Vittorio Giovenale e da Ariolfo Charbonnier.