Il percorso in sintesi
- Località toccate: Bobbio Pellice (744 m) - Ponte della Biava (1023 m) - Castellus (1644 m) - Colletta (2219 m) - Col Barant (2325 m)
- Dislivello: 1644 m
- Difficoltà: E
- Tempo: 4 ore - 4:30
- Periodo consigliato: giugno - settembre
Introduzione
Il col Barant o del Baracun è un valico secondario in posizione panoramica, posto tra la Comba dei Carbonieri e la Conca del Prà, in alta val Pellice. Sul colle venne realizzata negli anni trenta una casermetta della GaF che avrebbe dovuto ospitare il presidio di un futuro caposaldo difensivo del Vallo Alpino, di cui venne ultimata una sola postazione fortificata.
Il valico veniva regolarmente utilizzato dai partigiani della V Div GL "Sergio Toja" per spostarsi tra i due valloni, entrambi occupati da forti nuclei di ribelli, e la casermetta servì da rifugio per diversi gruppi partigiani durante i lunghi mesi del '44.
Scheda
L'itinerario parte dalla piazza del municipio di Bobbio Pellice 726 m, costeggia il fiume, attraversa la B.ta Payant, dove possiamo vedere Villa Principe che fu sede del comando partigiano. Dalle ultime case si seguono le indicazioni per la "via bassa" fino a raggiungere il Ponte Napoleone, poi si sale alla B.ta Lauset, passando sotto Comba Crosa dove nell'aprile del 44 in un "pertus" inaccessibile era stata posta al sicuro una radio trasmittente.
Si segue il sentiero verso la B.ta Rostagni, si raggiunge il Vallone della Biava e ci si inerpica sul sentiero dell'Autagna (ponte della Biava 1023 m).
Il sentiero, vecchia mulattiera militare, segue le indicazioni "VIA QUIOTA", segnavia bianco rosso, sale tra pascoli e poi tra boschi di faggi e di larici, prima con ampi tornanti fino al Castellus 1636 m e poi più ripidamente alla Gugliassa (1992 m), poi taglia in diagonale il vallone che scende a Villanova e raggiunge la pista Prà-Barant alla Colletta. Si segue la pista, con scorciatoie fino al Colle Barant. - Alt. 2.370.
Prima di raggiungere il col Barant si può visitare il bel giardino botanico Peyronel con il suo pittoresco laghetto in splendida posizione panoramica, quasi sospeso sulla sottostante valle del Pellice. Realizzato su un'area di circa 17.000 mq, con la supervisione dell'Università di Torino, ospita oltre 300 specie di piante rappresentative del patrimonio floristico alpino e della Val Pellice. Verso il colle si può scorgere a fianco della strada l'unica postazione fortificata della progettata linea difensiva del Vallo Alpino: si tratta di una piccola opera in calcestruzzo da armarsi con due mitragliatrici che avrebbero dovuto bloccare il passaggio dalla conca del Prà. Dalla vicina punta Barant si può godere di una vista a 360° sulle principali cime della zona (Cornour, Bucie, Palavas e Monviso).
Poco oltre il Col Barant si raggiunge la casermetta del Col Barant, ex ricovero VII della GaF, realizzato nel 1939 e in grado di ospitare circa 60 soldati. Di recente l'edificio è stato trasformato in rifugio con un intervento molto accurato e rispettoso dei canoni architettonici del Vallo Alpino. Dal colle si può scendere percorrendo lo stesso sentiero o si può scendere dalla conca del Prà o dalla Comba dei Carbonieri.