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Percorso 8 - Torre Pellice - Villar Pellice

Il percorso in sintesi

  • Località toccate: Torre Pellice Borgata Chabriols (645 m) - Ciampas (1012 m) - Bars dl'Tajola (1139 m) - Gardetta (1264 m) - Serre (1083 m) - Vigna (768 m) - Barneudo (720 m) - Borgata Chabriols (645 m)
  • Dislivello: 700 m
  • Difficoltà: E
  • Tempo: 4:30 ore
  • Periodo consigliato: aprile - ottobre

Accesso

In auto da Pinerolo si attraversa Torre Pellice e, dopo l'Ospedale Valdese, si continua fino alla Borgata Chabriols.

Scheda

Dall'Ospedale valdese in qualsiasi circostanza i ribelli feriti od ammalati, non furono solo accolti e curati ma più di tutto si sentivano protetti. Les Soeurs (Diaconesse) con coraggio si spinsero persino nelle caverne a portare la loro opera di infermiere e la loro parola di conforto.

Parcheggiata l'auto il percorso inizia all'altezza del cippo in ricordo dei partigiani: Giordana Luigi, Gotico Gioachino, Danese Gaetano, Gaggioli Luigi, Raimondo Raffaele e Griffo Enrico; Il giorno 9 agosto del '44 furono fucilati in località Chabriols in un prato adiacente la strada provinciale. Erano stati catturati il giorno precedente nella Conca del Prà durante l'operazione di rastrellamento denominata "Nachtigall".

Si segue la strada che entra nella Borgata con la caratteristica fontana- lavatoio, si imbocca la mulattiera che porta ai Chabriols superiori m 729. Da qui, in mezzo alle case all'altezza del lavatoio si sale a sinistra verso la strada asfaltata che porta alla borgata Bonnet, per poi lasciarla dopo circa 500 metri per imboccare la strada sterrata (pista forestale - sbarra in legno), senza prendere le deviazioni per i Micialin e Pietra lunga, ed in circa 40 minuti si arriva al Ciampas m 1012.

Seguire il sentiero segnavia 132 per il Bars Castellus con aperti tornanti in un bosco ricco di betulle fino a quando si esce dalla vegetazione in località Giabaudin 1170 m dalla quale si ha uno splendido panorama sul medio e basso corso del Pellice. Si segue a questo punto il sentiero segnavia bianco e rosso che sale nella boscaglia di nocciolo e conduce ad una biforcazione; si piega a sinistra guadagnando in poche centinaia di metri la sommità della parete del Bars d'la Tajola. Fra le rocce si apre uno stretto buco che immette in una piccola cengia seguita da un camino naturale cadente a picco su un piccolo spiazzo. Secondo la tradizione, si racconta che questo luogo servisse da rifugio ai Valdesi per scampare alle frequenti persecuzioni nei secoli XVI e XVII.

Il sito si presenta come uno spazio erboso (in dialetto Bars o Barsaglias) aprentesi su una parete rocciosa che, a quanto pare, veniva scalata dai fuggitivi mediante l'ausilio di una carrucola (ovvero Tajola): da qui la derivazione del toponimo.

Si continua il sentiero in piano a mezza costa fino a raggiungere dopo circa 30 minuti il sentiero che sale al Castelluzzo.

Variante Salita al Castelluzzo: si continua in salita (circa 200 m di dislivello in salita) nel bosco fitto di pini silvestri ed abeti rossi fino a giungere su un pianoro denominato Chiot d'Castluss (1385m) da dove si sale in 10' al caratteristico spuntone roccioso visibile da tutta la valle e detto il Castelluzzo (1410) e ritorno.

Scendiamo verso il torrente Carofrate ed al primo bivio, cartello indicatore bianco rosso "del sentiero del Picchio" sulla destra, seguiamo le indicazioni verso la Gardetta. Attraversiamo il Carofrate e seguiamo il sentiero che si dirige verso l'opposto versante e che salendo attraverso un bel bosco di larici, sbuca in prossimità della Gardetta 1264 m. Subito dopo le case, non seguiamo la strada sterrata che scende al Ciarmis, ma imbocchiamo il sentiero che tagliando i lunghi tornanti della strada arriva in breve in loc. Serre (1083m). Al tornante dopo la località Serre prendiamo la strada sterrata che in piano si dirige verso sud est. Fatti circa 500m, sulla destra, dopo uno spuntone roccioso, imbocchiamo il sentiero che scende nel bosco e dopo circa 10 minuti diventa una strada sterrata che scende dolcemente. Al primo tornante (non seguire il sentiero per Rocca Russa) continuiamo la strada in discesa e al primo bivio prendiamo la strada in leggera salita verso il Ciaplet; (non seguire la strada in discesa verso il Violin e Purracira). Prima di arrivare al Ciaplet c'è un roccione molto panoramico con una bellissima vista sulla valle.

Subito dopo le case diroccate del Ciaplet, all'arrivo di una vecchia teleferica per la legna, parte un sentiero che scende in località Vigna sede del gruppo del Ventuno. Ancora oggi, nella piccola frazione, c'è una lapide inaugurata il 2 agosto 1946 che con orgoglio recita: "Dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 questa casa fu centro ed asilo sicuro ai partigiani della valle". È la casa di "Barba Louis" Luigi Bertin Maghit. Era la casa dei ribelli del gruppo del Ventuno, sita sul costone che, scendendo da roccia Corpo, forma la sponda occidentale del torrente Carofrate. Pur distando pochi munuti di marcia dallo stradone non è facilmente visibile, perché sorge tra boschi di castagno.

Dalla località Vigna si scende lungo la strada asfaltata e dopo il ponte si segue la strada a destra fino alla borgata Barneud. Al tornante si segue la sterrata che arriva alla borgata Chabriols.

Prima di terminare il percorso, sulla strada provinciale all'altezza del ponte sul Carofrate troviamo il cippo in memoria di Sergio Diena. Venne gravemente ferito all'inizio di dicembre 1943 in località Chabriol mentre tentava di ostacolare l'avanzata verso Bobbio della colonna nazifascista che era accorsa in soccorso dei militi della caserma di Bobbio sotto attacco dei partigiani. Sergio Diena del gruppo del Sap, morì il giorno dopo all'ospedale di Luserna san Giovanni: fu il primo caduto della Val Pellice.