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Percorso 1 - Angrogna

Il percorso in sintesi

  • Località toccate: Pra del Torno (1024 m) - Chiavia (1104 m), Chiot (1224 m), Saben (1213 m) Zerba (1430 m), Crevlira (1596 m) - Bagnau (1393 m) - Arcia (1269 m) - Pra del Torno (983 m)
  • Dislivello: 571 m
  • Difficoltà: E
  • Tempo: 4 ore

Accesso

All'ingresso di Torre Pellice, al semaforo prima del ponte sull'Angrogna, si svolta a destra: poco dopo si lascia a destra la strada per Angrogna S. Lorenzo e si continua lungo il fondovalle, attraversando due volte il torrente, fino a Pra del Torno: la strada si alza con due svolte passando a monte dell'abitato e termina poco oltre nel parcheggio di Barma Fredda (Parcheggio e Area Pic-Nic).

Scheda

Pra Del Torno, situato nel fondo del vallone di Angrogna, è la più isolata delle borgate del comune, importante luogo della storia valdese fu il luogo di ultima resistenza e di rifugio della popolazione valdese nel corso delle guerre condotte dai governi sabaudi e anche luogo di ritiro e formazione dei barba (predicatori valdesi). Da visitare il Tempio valdese costruito nel 1876 su uno spuntone roccioso che domina l'abitato e il "Coulege dei Barba".

Qui, dopo l'8 settembre, si erano rifugiati i primi partigiani sbandati dell'esercito regolare e politici contrari al regime.

Da Pra del Torno 1024m si sale verso il ponte di Barma Frèida subito dopo l'area pic nic si segue il sentiero segnalato e in breve si raggiungono le case della Chiavia (1104 m). Borgata caratteristica, ben conservata ad ancora abitata con una bella fontana / lavatoio. Si prosegue, transitando sul caratteristico ponte ad arco in pietra della Mach, quindi si sale imboccando una deviazione a sinistra che conduce alla borgata Chiot (1224 m) con una bella vista sull'abitato di Saben posto proprio di fronte. Qui dopo l'8 settembre furono ammassati armi, munizioni, cavalli e materiali vari recuperati dai partigiani provenienti dalle caserme abbandonate e saccheggiate di Torre Pellice (San Ciò) e Luserna (Airali).

Ritornati sulla via principale, si attraversa il torrente e si raggiunge Saben 1213 m. L'abitato è tuttora in ottimo stato, con un tipico forno per la cottura del pane e la stalla che ebbe funzione di scuola fino agli anni '50. I prati e i pascoli tutt'attorno son tuttora mantenuti e si possono ancora trovare i tipici fienili fatti a forma di cono con un palo centrale di sostegno.

Al Saben si costituì verso la metà di settembre il Gruppo del Sap che subito dopo le prime puntate dei tedeschi (20 -22 Settembre), si trasferì per prudenza al Sap, località non lontana, ma più in alto (1410 m). Fu il gruppo più eterogeneo, composto da una ventina di uomini, quasi tutti avviati in valle dal Partito d'Azione di Torino, assai diversi per estrazione sociale: infatti vi si trovavano professionisti ed universitari, artigiani e impiegati, la cui convivenza non fu sempre facile. Il primo comandante del gruppo, cui si impose con la sua forte personalità fu Sandro Delmastro.

Si riprende la salita seguendo la mulattiera, attraversando prati a tratti invasi dal bosco, si perviene alle case della Zerba (1430 m). Si continua a salire superando il tratto ripido all'interno di una faggeta e si giunge su uno spuntone roccioso molto panoramico dal quale si domina tutta la valle di Pra del Torno. Un sentiero quasi in piano porta all'alpeggio di Crevlìra (1619 m). Qui le case sono molto basse per difendersi dalle valanghe che si staccano dalla Roccia Roussa. Imboccata la "vecchia" via Nòua, piegando a destra, si percorre un riposante tratto in piano lasciando in basso la borgata dell' Arcia e in alto la caratteristica roccia del Peirun.

Sul pendio sotto il monte Servin era previsto il primo lancio alleato grazie ai collegamenti internazionali di Willy Jervis. Qui verso la metà di gennaio il gruppo del Bagnau passò notti ansiose in attesa che Radio Londra trasmettesse la parola d'ordine "Saluti a Bernardo". Infine venne il segnale e la notte del 17 gennaio l'aereo per errore trascurò i segnali fattigli dal Bagnau e sganciò il suo prezioso contenuto presso la Galiverga, in val Luserna dove i garibaldini di "Petralia" al corrente del lancio prepararono per alcune notti consecutive dei falò assai grossi dai quali fu indotto in errore il pilota dell'aereo.

Si arriva così, al Bagnau, sperone roccioso, a 1400 m di altitudine, che sull'altro versante della valle d'Angrogna rispetto al Sap, sovrasta Pra del Torno, a non grande distanza dalla Vaccera (1580 m) che comunica con il vallone di Pramollo e dal Monte Servin (1758 m) e quindi alla Ca d'la Pais. Riedificata dalla Tavola valdese nel 1986 è attualmente utilizzata come foresteria e casa di vacanze. Qui salì, a metà settembre, il gruppo del Bagnau la banda partigiana di Paolo Favout, "Poluccio", che si installò presso l'abitazione estiva di una famiglia benestante con un gruppo composto da una ventina di uomini provenienti da Torre Pellice e da Luserna S.G., che in un primo tempo si era stabilito in località Chiot di Pradeltorno. Il gruppo contava inizialmente una ventina di uomini, saliti a 35 - 40 in dicembre, si aggregò intorno la metà di ottobre Jacopo Lombardini, predicatore evangelico trasferitosi in Piemonte da Carrara nel 1939 e istruttore presso il Convitto valdese di Torre Pellice. Assertore di ideali antifascisti e repubblicani, Lombardini ricevette l'incarico di cappellano e commissario politico della formazione da Roberto Malan.

Nel seguito della lotta il gruppo del Bagnau fungerà da centro propulsivo per l'espansione partigiana in val Germanasca e val Chisone e da centro di coordinamento della lotta in Val Pellice e Angrogna. A partire dal gennaio 1944, per ragioni di sicurezza, un consistente numero di partigiani della Val Pellice e della Val d'Angrogna iniziarono a trasferirsi in Val Germanasca. Ciò comportò la riorganizzazione del gruppo del Sap che si unì a quello del Bagnau, località quest'ultima che da quel momento venne scelta come sede principale.

Nel gennaio del 1944, la sede del gruppo fu raggiunta da numerosi colpi d'artiglieria sparati a oltre 4500 metri di distanza in linea d'aria e danneggiata; subito dopo il bombardamento, tuttavia, l'attività riprese il suo andamento regolare fino alla grande operazione di rastrellamento denominata "Sperber" che investì le valli Pellice Chisone e Germanasca tra il 21 e il 31 marzo 1944. Durante l'offensiva nazifascista Lombardini venne catturato: morì nell'aprile 1945 a Mauthausen. Su un grande masso posto dietro la Casa della Pace del Bagnau, una lapide ricorda il suo impegno e il suo sacrificio.

Dal Bagnau si scende dall'ampia mulattiera ignorando la strada a sinistra; dopo un po' all'altezza della Vasca dell'acquedotto si imbocca un sentiero a destra lasciando quello che conduce al "Coulege dei Barba", per seguire un sentiero segnalato che ci porta all'Arcia (1269m). Altra borgata caratteristica, dove il tempo non sembra sia passato e dove possiamo ancora apprezzare la tradizione contadina e la vita dura delle famiglie presenti in quella zona. Seguendo il sentiero si giunge a monte del Tempio Valdese e al piccolo cimitero di Pra del Torno per poi risalire al parcheggio di Barma Fredda.